I compilatori di quote che lavorano per i bookmaker riescono a determinare la probabilità di un risultato di una partita di calcio con grande accuratezza. Nulla di speciale dopo tutto, in quanto queste persone, grazie al laoro lavoro, possono definirsi dei veri professionisti dello sport in questione.
Tuttavia, le quote offerte dai bookmaker raramente rappresentano
la vera probabilità di uscita di un risultato di un match di calcio, anche tenendo conto del margine del bookmaker. Per esempio, se due squadre sono offerte alla stessa quota, ciò non significa che esse abbiano la stessa percentuale di probabilità di vittoria. La ragione di ciò è che i bookmakers tengono conto di diversi fattori, e non solo della reale probabilità di vittoria. Ovviamente, obiettivo del bookmaker è massimizzare il proprio profitto piuttosto che cercare la perfezione nella stima delle probabilità.
Il margine di profitto di un bookmaker è distribuito in maniera non lineare. Il ritorno medio di un bookmaker si attesta storicamente intorno al 88% delle puntate. Cioè su ogni 100 euro puntati, 88 tornano nelle tasche degli scommettitori come vincite, mentre gli altri 12 se li intasca il banco
Ecco un elenco comparativo dei ritorni matematici di alcuni giochi d'azzardo
Roulette francese (36 numeri più lo zero): 97,3%
Roulette americana (36 numeri più zero e doppio zero): 94,7%
Lotto-estratto semplice: 61,1%
Lotto-Ambo: 62,4%
Lotto-Terno: 36,2%
Lotto-Quaterna: 15.7%
Lotto-Cinquina: 2,3%
Totocalcio, Superenalotto: 38% circa (quota dell'introito riservato al montepremi)
Mentre quelli menzionati sopra sono
ritorni matematici, cioè sicuri a lungo termine, i ritorni dei
bookmaker dipendono in buona parte dall'abilità di calibrare le quote. Statistiche storiche mostrano che i ritorni sono disequamente distribuiti
rispetto ai risultati. Scommetendo SEMPRE sulla vittoria di una squadra in casa, il ritorno medio è del 90%, mentre puntando sempre vincente la
squadra in trasferta il ritorno si abbassa al 85%. Una regola di base dello scommettitore potrebbe essere di scommettere sempre sulla squadra di casa
piuttosto di quella in trasferta.
Qualche anno fa, alcuni esperti di scommesse dichiararono che le scommesse definite 'UNDERDOGS' cioè quelle
in cui si punta la squadra nettamente sfavorita erano generalmente sovraquotate, e puntando a lungo termine su queste squadre si savrebbe avuto un ottimo
ritorno. Affermarono pure che una strategia basata sul puntare squadre forti (Inter, Milan, Real Madrid, Manchester, Bayern) avrebbe inevitabilmente portato
alla bancarotta.
Ma in realtà queste statistiche si dimostrarono completamente errateDa successive verifiche statistiche su oltre 40.000
scommesse venne dimostrato che puntare squadre sfavorite, in trasferta, con quote maggiori di 3 dava un ritorno medio del 82%. Se la quota diventava maggiore
di 5 il ritorno scendeva al 76%. Se la quota diventava maggiore di 7 il ritorno scendeva al 70%. Quindi non conviene assolutamente effettuare queste puntate.
In realtà le quote delle sfavorite sono calibrate in maniera da dare elevati profitti, ma esclusivamente al bookmaker.
Al contrario, la puntata sulla
squadra favorita in casa con quota minore di 1.5 da un ritorno del 94%, che sale al 95% se la quota è minore di 1.4 fino ad arrivare al 97% se la quota
è inferiore a 1.3
Puntando invece una squadra favorita che gioca in trasferta con quota minore di 2 'garantirebbe' un ritorno del 98%, che sale al
99% se la quota è minore di 1.8 e addirittura al 106% se la quota è inferiore a 1.6
Da tutto ciò si ricava che la soluzione migliore
per una strategia di scommessa diviene cercare quelle scommesse con quote che storicamente si dimostrano più generose come ritorno medio. Puntare su
squadre favorite che giocano in trasferta con quote inferiori a 1.6 rimane la scelta migliore